Nevralgia del trigemino: nuova intervista al prof. Ugo Delfino

Il professor Ugo Delfino, specializzato nel trattamento della nevralgia del trigemino, è intervenuto ai microfoni di Radio Oreb alla trasmissione La nostra salute, a cura del dott. Giorgio D’Ausilio. Tema centrale della puntata è stata la metodica di trattamento della nevralgia del trigemino del prof. Delfino, la neurolisi etanolica trigeminale.

Sebbene sia vero che, come molti critici osservano, questa tecnica sia stata sperimentata già nei primi del ‘900 (la sua invenzione risale al 1918, in Svezia), tuttavia essa ha saputo approfittare nei modi migliori delle innovazioni che la medicina ha introdotto nel corso della sua storia, divenendo un intervento mirato, sicuro, duraturo e senza rischi – a differenza delle altre metodiche più “moderne” e talvolta più “pubblicizzate”.

In questi casi infatti, a seconda della tipologia di trattamento, esiste un certo ordine di complicanze, spesso molto gravi e inamovibili. Nelle metodiche che prevedono l’apertura occipitale del cranio, per esempio, esse consistono in una lesione meccanica: i neurochirurghi praticano un foro dietro il capo, delle dimensioni di una moneta da due euro. Il ganglio, però, non è sotto l’osso ma è distante dai 15 ai 18 cm, e gli strumenti del neurochirurgo devono attraversare tutto il cranio per raggiungerlo, con la possibilità di interessare, nel suo percorso, un vaso, un’arteria o un nervo – con il rischio di ictus, paresi, paralisi, meningite, liquorrea; e, in certi casi, addirittura la morte.

Per quanto riguarda invece le metodiche che prevedono una lesione termica, esse consistono in vere e proprie bruciature sul ganglio. La termolesione avviene con un ago la cui punta è scoperta e un generatore di corrente crea una temperatura che varia dai 60 agli 80 gradi. Se la bruciatura è fuori centratura, eccessiva o minima, ci possono essere delle conseguenze anche gravi. Le bruciature, infatti, non sono riparabili e non si risolvono con i farmaci. I pazienti si ritrovano costretti ad assumere preparati morfinici per alleviare il nuovo dolore, procurato dalla lesione termica.

Nel corso della trasmissione, il prof. Delfino spiega come, a differenze delle altre metodiche, la neurolisi trigeminale, grazie alla tecnica della fluoroscopia e dell’alcolizzazione, non presenta invece alcun rischio: La neurolisi etanolica trigeminale consiste nel raggiungere il ganglio attraverso un ago che viene guidato  con estrema precisione tramite radiologia. Attraverso la cosiddetta alcolizzazione del ganglio, poi, si somministrano 5 gocce di alcool al 98%, che danneggiano esclusivamente le fibre dolorifiche, una lesione minima della durata di 20-30 anni. In questo modo, lesionando le fibre specifiche, si elimina il dolore lasciando invariate tutte le altre pulsioni, ossia quelle motorie, le tattili e le termiche. Una lesione mirata, minima, sicura e duratura.

Per approfondire il discorso sulla nevralgia del trigemino e della neurolisi etanolica trigeminale, l’audio dell’intervista al professor Delfino è disponibile a questo link. È possibile inoltre, scaricare la trascrizione integrale dell’intervista in formato pdf, a questo link.

Per maggiori informazioni relative alle metodiche dello Studio Medico Delfino, non esitate a contattare il professor Ugo Delfino al numero 348 96 89 318.

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