Tra le possibili cause scatenanti della nevralgia del trigemino può esserci la demielinizzazione di parti più o meno estese delle ramificazioni del nervo trigemino; la forma sintomatica è provocata da affezioni orali, più frequentemente a carico dei denti.
Anche l’herpes zoster, seppur in casi più rari, può provocare questa affezione dolorosa. La Nevralgia Post-Erpetica (NPE) si manifesta dopo la guarigione dell’herpes, che avviene nell’arco di 4-6 settimane dalla regressione delle manifestazioni cutanee e del dolore. Qualora il dolore non cessasse entro tre mesi dalla scomparsa dell’esantema, potremmo essere di fronte a NPE.
Quando il virus dell’herpes zoster, chiamato anche fuoco di Sant’Antonio, entra in circolo, decorre tutto il fascio di nervi sensitivi del corpo, migrando in senso centrifugo. Ne risulta che qualunque nervo può essere colpito: i nervi cranici sono i secondi più colpiti dal virus (al 13%) subito dopo quelli toracici (al 56%).
Quando il virus percorre i nervi cranici, deposita delle rimanenze latenti all’interno del ganglio di Gasser e nel ganglio genicolato. Ecco perché il virus si ripercuote infine sul nervo trigemino, scatenando la nevralgia del trigemino Post-Erpetica.
Il decorso clinico della malattia in questa affezione del nervo è più frequente in età avanzata e nei casi in cui le difese immunitarie siano particolarmente ridotte.
Questa scoperta avvenne verso la metà degli anni ’60, quando diversi studi evidenziarono la graduale riduzione dell’immunità cellulare in età avanzata.
Su 1.000 persone vissute fino a 85 anni, si osservò che:
- circa 500 (cioè il 50%) manifestarono almeno un attacco di fuoco di Sant’Antonio
- circa 10 (cioè l’1%) manifestarono almeno due attacchi.
Da qui possiamo rilevare il legame tra difese immunitarie basse, età avanzata e nevralgia del trigemino.
Una scoperta fondamentale sull’herpes zoster avvenne all’inizio del XX secolo.
Si scoprì, infatti, che era provocato dallo stesso virus di una malattia molto conosciuta: la varicella.
L’idea di un’associazione tra le due malattie si rafforzò quando, su un campione di giovani volontari, si dimostrò che la linfa di una persona contenente il virus dell’herpes zoster poteva indurre la varicella. La prova definitiva fu trovata nel 1953, quando il virus venne isolato in colture cellulari dal premio Nobel Thomas Huckle Weller.
Oggi si registra che oltre il 50% dei casi di herpes zoster sfociano in nevralgia del trigemino, diventando una malattia autolimitante nelle persone in cui si verifica. La metodologia dell’infiltrazione gangliare tempestiva (nei primi 15-20 giorni dall’esordio dell’herpes zoster) impiegata dal Professor Ugo Delfino è il metodo più sicuro e meno invasivo per affrontare questa nevralgia così dolorosa, Mettiti in contatto con lo Studio Medico Ugo Delfino per tutte le informazioni.