Le basi storiche della nevralgia del trigemino: dal II secolo d.C. al Medioevo

Analizzare le basi storiche della nevralgia del trigemino può aiutarci a capire meglio alcuni aspetti di questa terribile manifestazione dolorosa.

Il primo studioso a parlare di dolore facciale con caratteristiche riconducibili a quelle della nevralgia trigeminale fu Areteo di Cappadocia, un medico greco che lavorò ad Alessandria nel II secolo d.C. 

Nel suo Sulle cause e sui sintomi della malattia cronica, all’interno della sezione dedicata al mal di testa, parlò di una malattia che si manifesta in modo acuto, accompagnata da spasmi, alterazione dello stato di coscienza, dolore localizzato nell’orbita e accompagnato da sudorazione, nausea, vomito e “collasso” del paziente. Aggiunse anche che, quando questa condizione diventa cronica, provoca stanchezza e “desiderio di morte imminente” nei pazienti. 

Sebbene alcuni ritengano che questa descrizione possa rappresentare maggiormente un’emicrania, ha indubbiamente caratteristiche che la avvicinano alla nevralgia del trigemino

Tuttavia, bisogna aspettare il Medioevo per ritrovare documenti che parlano di questo argomento. Intorno all’anno 1000, il medico persiano Ibn Sina (980-1037 d.C.), noto in Occidente come Avicenna, fece una descrizione della nevralgia facciale simile a quella di Areteo. Nel suo principale lavoro medico, il Canon of Medicine, Avicenna sottolineò il significato dei disturbi legati alla “bocca ironica” e scrisse un capitolo preciso su questo argomento, con il titolo “Laqve” (in latino tortura facei). La descrisse come una malattia che provoca cambiamenti in una metà del viso, solo su un lato, con due modalità di presentazione: 

  • Laqve con spasmo: dolore facciale intenso accompagnato da contrazione spasmodica dei muscoli del viso; 
  • Laqve con paralisi: più rara, corrisponde a una paralisi facciale periferica;

Nella sua descrizione il “Laqve” è accompagnato da una diminuzione della quantità di saliva, sudorazione e dolore. È importante notare che egli attribuisca l’origine del dolore al nervo e non nei denti, posizione vicina all’attuale concetto fisiopatologico. Anche per questo, le descrizioni articolate di Avicenna hanno un posto di rilievo nella storia delle scienze neurologiche.

Un altro medico persiano, Esmail Jorjani (1042-1137) qualche anno dopo, descrisse questo disturbo, nella sua incredibile enciclopedia di medicina Treasure of the Khwarazm Shah, di ben 750.000 parole. Moderni studi suggeriscono che Jorjani possa essere stato il primo a intuire l’implicazione di un conflitto arteria-nervo come eziologia della nevralgia del trigemino, attribuendo ad essa, quindi, una possibile causa vascolare.

Nei prossimi articoli continueremo a ripercorre la storia della medicina e degli studi legati a questa patologia, per avere invece maggiori informazioni sui sintomi e parlare con uno specialista nella cura alla nevralgia del trigemino, potete contattare il nostro studio medico.

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